Il mio ufficio si trovava nel Financial District, il cuore pulsante della Boston bene. Un tripudio di architettura e design, una vera lotta tra grattacieli. Mi sentivo una formica ai piedi di quei colossi.
Il primo giorno ero emozionatissima, i pensieri erano tanti e l’ansia alle stelle … dopo tutto non capita tutti i giorni l’occasione di poter lavorare per un’istituzione diplomatica … ed io volevo farlo nel migliore dei modi.
Tutto lo staff, 100% italiano, mi accolse calorosamente, inutile dire che mi sentissi sempre a casa!
Ma l’accoglienza che mi sorprese di più fu quella del mio tutor:
“chi è la siciliana?”
“sono io, piacere di conoscerla!”
“il ricordo che ho della Sicilia sono i tanti chili che ho preso in due settimane di vacanze, una roba allucinante, non ci verrò mai più!”
Capii che saremmo andati d’accordo e che avremmo fatto un bel lavoro insieme.
Gli americani di Boston lavorano tanto. Spesso la gente è costretta a svolgere 2 o addirittura 3 lavori per poter vivere dignitosamente. Il costo della vita è molto elevato, la città è una delle più costose degli USA, per non parlare, poi, del sistema univeritario che costituisce un vero e proprio salasso per le famiglie. Gran parte delle università, infatti, sono private e le tasse d’iscrizione annuali raggiungono cifre impressionanti. Quindi, chi può permetterselo, bene….chi non può….
Boston vanta università prestigiosissime, come il MIT (Massachusetts Institute of Technology ) e la Harvard University. Si sa, l’Italia sforna innumerevoli talenti e sono contenta di averne conosciuti diversi (anche miei conterranei) che hanno saputo esportare le qualità migliori del nostro Paese.
In Italia ci si stressa perchè non si ha un lavoro, a Boston perchè (forse) si lavora troppo … spesso alla South Station mi fermavo ad osservare gli impiegati dei fast food, piuttosto che i baristi o i ristoratori … sembravano delle trottole impazzite, programmati per svolgere quel lavoro, quasi come fossero dei robot …
Un giorno ne mandai uno in tilt dicendogli
“una margherita + funghi, per favore”
“eh ma sulla margherita non ci vanno i funghi”
“ok, ma io la gradisco così. Quanto pago se aggiungo i funghi?”
“eh…non saprei…nel menù è senza funghi e costa 5$, quindi …”
Il panico nei suoi occhi… credo stia ancora facendo i calcoli!
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