Tu non c’eri

Quando prepari i bagagli per una partenza che hai desiderato e tanto atteso, la tua anima è attraversata da un turbinio di emozioni che in quei momenti non riesci a controllare bene, a farle convivere in modo equilibrato. Talvolta la preoccupazione prende il sopravvento oscurando quell’entusiasmo che deve esserci quando ti trovi in queste circostanze. Altre volte invece ti senti gasato, al settimo cielo, non stai nella pelle, cominci a telefonare agli amici, ai parenti, agli amici dei parenti, e non ti stanchi di ripetere a tutti la stessa cosa e soprattutto non ti stanchi di rispondere alle stesse domande. Chi convive con un’anima viaggiatrice sa bene che il viaggio offrirà un valore aggiunto alla propria vita, ai propri valori, al proprio modo d’essere, ma allo stesso tempo sa benissimo che partire, allontanarsi, spesso è sinonimo anche di perdita e rinuncia. Quando si raggiunge questa consapevolezza? Quando si ritorna. La classica frase “tu non c’eri” suona un po’ come uno schiaffo, un voler ribadire che TU hai scelto di rinunciare ai momenti e alle occasioni di partecipazione e condivisione con chi invece è rimasto. Ma la vita, ovunque sia vissuta, è un continuo alternarsi di guadagno e perdita…

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2 Risposte a “Tu non c’eri”

  1. Che bello questo blog: condivido ogni parola di questo post, e di tanti altri. Sono felice di averti scoperta. Non vedo però il modulo per iscrivermi alla tua newsletter: per caso non c’è? Allora ti seguirò su Fb, dove spero posterai anche i tui articoli pubblicati qui. Buona giornata!

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