Ostacoli linguistici

Quante volte avete pensato o sognato di trasferirvi in una determinata nazione e poi tirato il freno a mano per timore di non conoscere la lingua del posto e dunque di non riuscire a cavarvela da soli? Tranquilli, siete in buona compagnia, in passato questo blocco l’ho avuto anch’io e so quanto sia fastidioso!

Stavolta però non ho fatto retromarcia ma “ho preso e son partita”, prendendo in mano una nuova avventura che mi ha portata qui, a Tallinn, città in cui i miei ostacoli linguistici sono ben due: il russo e l’estone … due lingue facilissime, che dite?

2016-07-18 11.27.58

Non vi nascondo che alcuni giorni prima di partire immaginavo già questa scena tragicomica: io che sarei andata in giro per la città senza capire nulla, disorientata e confusa, con l’inglese che forse non sarebbe bastato per sciogliere questa matassa, oltre che l’imbarazzo … immaginavo persino che sarebbe giunta imminente la voglia di mollare, senza aver ancora messo piede in Estonia!

Bene, la realtà è che spesso non ci conosciamo abbastanza e fino a quando non ci buttiamo nelle situazioni che sembrano complicate a prima vista, crediamo di non riuscire nell’impresa. E l’errore più grande risiede proprio lì, stabilire di non farcela ancor prima di provare!

Volete sapere com’è finita? Il trailer del film che avevo montato nella mia mente è svanito nel nulla non appena ho messo piede in aeroporto e ho sentito il rumore delle ruote di centinaia di trolley graffiare il pavimento, i bagagli scorrere lungo il nastro, quando ho visto tanta gente dirigersi verso i gate. Ho resettato tutto e le uniche parole che scorrevano nel mio flusso di pensieri erano “valigia – partenza – viaggio – nuova pagina di vita”.

No, non avrei rinunciato a tutto questo per una semplice paura! Non io, che provo una felicità vibrante quando vivo il mondo, quando mi confronto con culture nuove, quando esperienze come questa mi regalano nuovi occhi. Non io, che ho costantemente bisogno di nutrirmi di tutto ciò! Se anche voi provate le stesse emozioni in situazioni simili, non lasciatevi frenare dalle lacune o dalle insicurezze, piuttosto attrezzatevi per colmarle e tutto comincerà ad acquistare un colore diverso.

Come sta andando? Per colmare gli evidenti gap linguistici  ricorro a semplici accorgimenti da sopravvivenza che fino ad ora stanno funzionando e che consiglio: camminare tanto esplorando il più possibile la città, leggere le insegne dei negozi, memorizzare le parole nuove, girare i mercati, frequentare i luoghi della movida, prendere i mezzi pubblici (anche quelli sbagliati 🙂 ) e chiedere, non abbiate vergogna di chiedere. Che sia attraverso una parola, un gesto, un biglietto, la comunicazione andrà a buon fine se mostrerete un atteggiamento aperto e privo di pregiudizi nei confronti del vostro interlocutore.

Come andrà? Il fatto di essere riuscita ad ambientarmi in pochissimi giorni mi ha fatto stare bene e mi ha resa orgogliosa. C’è ancora tanto da fare ma chi ben comincia è già a metà dell’opera.

Tutto questo semplicemente per dire che tante volte siamo noi stessi a rendere gli ostacoli insuperabili; piuttosto sarebbe meglio lasciare che

la vertigine non sia paura di cadere ma voglia di volare

(colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta Jovanotti per questo verso stupendo)!

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