Note in viaggio

Navigando su Spotify mi capita sotto gli occhi la versione di Placido Domingo della canzone “MALAGUEÑA SALEROSA” che subito riascolto, mi riporta ad una terra che tanto amo e il solo farvi ritorno con la mente scaccia via la tensione di questa giornata. E’ vero, ognuno di noi sceglie un luogo come proprio paradiso e scrigno in cui custodire le emozioni, poco importa su quale meridiano o parallelo si trovi, se vi faremo o meno ritorno, quel posto è comunque nostro. 

La musica…

come fare a meno della musica in viaggio? Anche di quelle stupide canzoncine che nella vita quotidiana probabilmente non ascolteremmo mai ma che in viaggio diventano vere e proprie colonne sonore che suggellano i momenti speciali, e per forza di cose, irripetibili.

E’ curioso e bello notare come anche i gusti musicali cambino o si contagino dopo aver fatto esperienze all’estero e visitato altre nazioni. Gli Stati Uniti indubbiamente mi hanno fatto sperimentare i generi più disparati; Boston in particolare è una città che offre una movida molto varia e per tutti i gusti. Ho ballato di tutto: soul, country, rock ‘n roll, salsa, bachata, reggaeton, hip hop, folk, sirtaki….o perlomeno ci ho provato! Bruxelles invece è stata per me la scoperta di altri generi ai quali non avevo mai esposto le mie orecchie, il jazz, la musica elettronica e quella balcanica. L’Andalusia mi ha fatto conoscere musica intrisa di passione e folklore, il flamenco gitano che non va semplicemente ascoltato ma vissuto.

Poi ci sono le singole canzoni che ricordano una risata, una passeggiata per le strade di Soho, un viaggio in treno, Siviglia, i weekend granadini. Le mie playlist sono ancora memorizzate mel mio vecchio cellulare e quando lo accendo per ascoltarle mi si apre un mondo!

Miei fedeli compagni di viaggio rimangono sempre i Pink Floyd e i Buena Vista Social Club, e i vostri?

Ross

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